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Le coltri vegetali nel settore residenziale

di Carlo Alberto Campiotti, Germina Giagnacovo, Luca Nencini e Matteo Scoccianti, ENEA; Luciano Consorti, CIRPS - Sapienza Università di Roma; Carlo Bibbiani, CIRAA - Università di Pisa

DOI 10.12910/EAI2018-039

Il verde è da tempo un elemento di progetto nell’architettura degli edifici e nel decoro urbano delle città, ma il suo utilizzo è stato prevalentemente decorativo. Oggi, le realizzazioni di coltri vegetali sugli edifici vengono considerate veri e propri componenti edilizi che mitigano il microclima delle aree urbane e il comfort interno degli edifici e risultano particolarmente efficaci durante i periodi di caldo intenso poiché le coperture verdi agiscono da strato isolante per le superfici dell’edificio. Per valutare gli effetti delle coltri vegetali, l’ENEA ha avviato la realizzazione di un edificio dimostrativo presso il Centro Ricerche Casaccia. L’attività progettuale intende definire, in termini non soltanto energetici, ma anche biologici, gli effetti microclimatici dell’uso delle coltri vegetali in verticale

Nelle aree geografiche mediterranee, i consumi di energia elettrica per la climatizzazione estiva di edifici (pubblici, residenziali e commerciali) costituiscono circa il 30% dei consumi complessivi e le previsioni mostrano una tendenza in crescita. In particolare, i consumi energetici medi di un edificio(classe energetica G)sono stimati in circa 200.000 kJ/m3per il riscaldamento nel periodo invernale (periodo sotto riscaldato) e in circa100.000 kJ/m3per la climatizzazione nei periodi estivi (periodo eccessivamente riscaldato).

Gli obiettivi dell’Unione Europea, espressi già con il “Libro verde sull’Efficienza Energetica” nel 2005 e con la Direttiva 2002/91/CE sulle prestazioni energetiche degli edifici (Energy Performance of Building Directive), che ha previsto l’estensione della valutazione delle prestazioni energetiche di un edificio anche al regime estivo (come sottolineato dalla sostituzione del concetto di “prestazione termica invernale” con quello più ampio di “prestazione energetica globale”), sono quelli di contenere i consumi energetici sia per il riscaldamento invernale che per la climatizzazione estiva.

Un ulteriore avanzamento nella direzione dell’efficienza energetica sulla climatizzazione degli edifici si è avuto con la Direttiva 2010/31/UE, che prevede che gli edifici costruiti dopo il 31 dicembre 2020 dovranno essere ad energia “quasi zero” (le pubbliche amministrazioni già dal 2018 dovranno attenersi alla costruzione di edifici ad energia “quasi zero”). Infine, con la Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, recepita dall’Italia con il Decreto legislativo 4 luglio 2014, la Commissione Europea ha stabilito un quadro comune di misure per una strategia a lungo termine per la ristrutturazione degli edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che privati.

In questo contesto, l’Unione Europea, ai fini della riduzione dei consumi di riscaldamento e di raffreddamento, con la COM(2013) 249 final “Infrastrutture verdi – Rafforzare il capitale naturale in Europa”, ha sottolineato l’importanza per il settore dell’edilizia di soluzioni basate sulle infrastrutture verdi, i.e.: coltri vegetali sugli edifici nelle aree urbane, giardini pensili, corridoi verdi, piantumazioni nelle città di siepi ed alberi, in quanto possono contribuire a migliorare l’efficienza energetica degli edifici oltre che a diminuire le emissioni di gas a effetto serra e la percentuale di particolato nelle città (il settore delle costruzioni è responsabile nell’UE del 36% di emissioni di CO2). …

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