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Punto & Contropunto

Punto & Contropunto è mediata da una tradizione anglosassone. In molte riviste, ma anche in testi divulgativi, si mettono a confronto sullo stesso argomento le opinioni di personalità provenienti da approcci empirici e culturali differenti. Anche la nostra rivista intende proporre questa modalità

Rossella Muroni

Rossella Muroni

Presidente Legambiente

Antonio Naviglio

Antonio Naviglio

Antonio Naviglio già Professore Ordinario di Impianti Nucleari, Sapienza Università di Roma

Il mancato sviluppo, per vari fattori, della produzione di energia elettrica con il nucleare nel nostro Paese, ha creato situazioni di vantaggio o di svantaggio rispetto a quelle nazioni che vi hanno fatto ricorso?

AN: La fonte energetica ideale per la produzione di energia elettrica deve essere abbondante, sostenibile, economica, affidabile, sicura e garantire posti di lavoro qualificati sia nelle fasi di progettazione che nei luoghi di costruzione e produzione. L’energia nucleare soddisfa molti dei criteri enunciati, in misura superiore o comparabile ad altre fonti, per cui la fonte nucleare può costituire una componente molto importante in un mix di fonti energetiche realmente sostenibile. I Paesi che hanno scelto di fare affidamento sulla produzione elettrica con il nucleare lo hanno fatto in base ad un rigoroso processo decisionale che coinvolge aspetti tecnico-economici e sociali, ottenendone vantaggi, durevoli nel tempo, dal punto di vista della competitività del sistema produttivo, disponibilità continuativa di energia anche in un’ottica a lungo termine, impulso alla ricerca avanzata e alle collaborazioni internazionali, sviluppo di competenze tecnologiche avanzate, creazione di posti di lavoro qualificati, grande contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici, riduzione della dipendenza da fonti energetiche provenienti da altri Paesi, spesso soggetti ad instabilità geo-politiche. Offrendo un’elettricità affidabile a prezzi stabili e prevedibili, la fonte nucleare può fornire un’offerta di energia sicura e promuovere lo sviluppo industriale. Da questo punto di vista non vedo certo situazioni di vantaggio per chi, come l’Italia, ha rinunciato all’uso di questa tecnologia. …

RM: Non ritengo che l’Italia soffra uno svantaggio in termini di approvvigionamento energetico legato alla mancanza del nucleare. Siamo il Paese del sole e non ci mancano il vento e l’acqua. Siamo un Paese di inventori e innovatori, siamo in grado, e lo abbiamo dimostrato, di produrre l’elettricità che ci serve dalle rinnovabili.

Con queste risorse possiamo, e dobbiamo, ridurre le importazioni e la produzione di fonti fossili. Semmai il problema risiede nella scarsa propensione della politica a fare delle scelte nell’interesse del Paese, anziché a favore di poche grandi imprese, a maturare un piano energetico di medio lungo periodo che dia avvio a circuiti economici e imprenditoriali virtuosi, che attragga investimenti, che produca nuova economia, che cancelli i sussidi alle fonti fossili e promuova innovazione, risparmio, recupero e riciclo dei materiali. …

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