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Economia circolare in ambito urbano

di Carolina Innella, Grazia Barberio, Claudia Brunori, Fabio Musmeci e Luigi Petta, ENEA

DOI 10.12910/EAI2017-09

La transizione da un’economia lineare verso un’economia circolare è una necessità e allo stesso tempo un’opportunità, con il potenziale di offrire vantaggi economici, ambientali e sociali a lungo termine, coinvolgendo molteplici attori, in processi cooperativi, e favorendo un incremento del ritorno delle risorse nell’economia del territorio

Un’economia circolare offre un modello alternativo, dove il valore di prodotti materiali e risorse è mantenuto il più a lungo possibile e gli sprechi (in termini di scarti e rifiuti) sono notevolmente ridotti o addirittura eliminati in tutte le fasi del ciclo di vita.

La transizione verso un’economia circolare rappresenta anche nuove sfide per le imprese, nuove modalità di comportamento dei consumatori e nuove soluzioni per valorizzare gli scarti e i rifiuti come risorse.

Ci sono diverse ragioni alla base dell’implementazione di questa nuova politica: la crescita del consumo globale di risorse non rinnovabili, la progressiva carenza di materie prime, incluso il progressivo esaurimento delle fonti di approvvigionamento idrico, la riduzione dello spazio destinato alla raccolta finale dei rifiuti e, quindi, la necessità di ridurre in volume quantità e pericolosità la generazione degli stessi, il bisogno di tenere sotto controllo la contaminazione ambientale causata dalle emissioni derivanti dalla gestione dei reflui e dei rifiuti, l’attitudine sociale che si sta spingendo sempre più verso una nuova gestione degli scarti.

Le città, dove vive il 54% della popolazione mondiale e dove avviene l’80% delle emissioni globali a effetto serra, a causa dell’elevata concentrazione di attività economiche e all’uso intensivo delle risorse, rappresentano il luogo privilegiato in cui realizzare questa epocale transizione. …

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