Dal Mondo
Si è aperto l’8 maggio l’Exposizione internazionale 2012 che si svolgerà fino al 12 agosto a Yeosu, Corea del Sud, con la partecipazione di circa cento Paesi, dieci organizzazioni internazionali e numerose imprese multinazionali. Il tema scelto per la Expo 2012 è “Costa e Oceani che vivono - Diversità di Risorse e Attività sostenibili” e si pone in continuità col tema “Acqua e sviluppo sostenibile” scelto per la Expo 2008 di Saragozza. Obiettivo della manifestazione è sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sul tema della salvaguardia dell’ambiente marino e dello sviluppo delle tecnologie riguardanti il mare e accrescere la consapevolezza dei pericoli che minacciano le coste e i mari. L'organizzazione coreana vuole affrontare temi quali la distruzione dell'ecosistema marino e la scarsità di risorse, proporre nuovi equilibri attraverso Scienza e Natura, anche attraverso la creazione di nuove tecnologie eco-compatibili, approfondire il problema della competizione per lo sfruttamento del mare e ragionare su una nuova cultura del mare che possa portare a scelte e decisioni comuni fra tutti i Paesi, col fine di non intaccare gli equilibri marini.
Dopo tre anni di discussioni, la Commissione delle Nazioni Unite sulla Sicurezza Alimentare Mondiale (WFS, World Food Security) ha adottato l’11 maggio le “Direttive Volontarie per una Governance Responsabile dei regimi di proprietà applicabili alla terra, alla pesca e alle foreste nel contesto della sicurezza alimentare nazionale”. Il documento contiene le linee guida per proteggere le popolazioni locali, in particolare quelle africane, contro il land grabbing, cioè la pratica dell’accaparramento di vaste aree rurali nei Paesi poveri da parte di Governi stranieri, multinazionali o fondi di investimento.
Il 5 giugno 2012 si è celebrata la 40esima Giornata mondiale dell’ambiente, istituita dall’ONU nel 1972, durante la Conferenza di Stoccolma che diede vita al Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP – United Nations Environment Programme), con lo scopo di far crescere in tutto il mondo la sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali e favorire politiche e azioni per uno sviluppo sostenibile.
Il tema di quest’anno “Economia Verde: tu ne fai parte?” ha posto l’accento sull’esigenza che ognuno di noi dia il proprio contributo per mantenere l’umanità sul sentiero dell’ecologia entro i confini del nostro pianeta. L’evento ufficiale si è svolto a Rio De Janeiro, proprio la città che ospita la conferenza mondiale sullo sviluppo sostenibile - Rio+20.
Ancora a Rio de Janeiro si è tenuto dal 13 al 15 giugno il terzo e ultimo incontro del Comitato Preparatorio per la Conferenza Rio+20 (PrepCom3) per discutere i risultati attesi e negoziare i documenti conclusivi della conferenza.
Con l’apertura di Rio+20, il tema della crescita verde è stata messa al centro del dibattito internazionale. L’OCSE, tra gli altri, ha calendarizzato eventi e pubblicazioni dedicate alla materia.
In particolare, a maggio congiuntamente a Banca mondiale e Nazioni Unite, in occasione del suo “G20 green growth seminar”, l’OCSE ha presentato in un nuovo rapporto alcune indicazioni su come inquadrare crescita verde e sviluppo sostenibile all’interno di riforme strutturali. In particolare si tratta di: misure fiscali e regolamentari quali tassazione, sostegno all’innovazione ed orientamento della forza lavoro verso attività poco inquinamenti; incentivi all’uso efficiente delle risorse naturali e strumenti per rendere l’inquinamento più costoso.
Sempre l’OCSE ha poi pubblicato altri due documenti, ovvero un work of relevance in vista di Rio+20 dal titolo “Inclusive green growth: for the future we want”, che ripercorre gli studi effettuati dall’avvio della green growth strategy, nonché "Jobs Potential of a Shift towards a low-carbon Economy”, pubblicato con il sostegno finanziario della Commissione Europea.
Sempre in ambito OCSE, ma relativamente all’Agenzia per l’Energia Nucleare (NEA), di peculiare rilievo è lo scambio ufficiale di lettere tra il segretariato OCSE e il Ministero degli Esteri della Federazione Russa sull’ingresso di quest’ultima nella NEA. L’adesione, che fa comunque seguito ad una storica e stretta collaborazione, è tanto più significativa quanto più si considera che il paese detiene il quarto programma nucleare al mondo, dopo USA, Francia e Giappone.
(Flavia Amato, Paola Cicchetti)