Insospettabile: l’energia idroelettrica fonte di emissione di gas serra
Considerata da sempre una fonte energetica rinnovabile ad emissioni nulle di gas serra, l’energia idroelettrica ci riserva oggi qualche sorpresa. Un gruppo di ricercatori coordinati dal brasiliano Nathan Barros, in un articolo pubblicato su Nature Geoscience (vol. 4, pag. 593-596, 1 settembre 2011), ha analizzato i processi di emissione di anidride carbonica e di metano, un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica per gli effetti sul riscaldamento climatico globale, esaminando 85 laghi artificiali costruiti in varie parti del mondo e che rappresentano il 20% dei laghi artificiali mondiali esistenti per la produzione idroelettrica. I risultati hanno rilevato che le emissioni di gas serra nella produzione di energia idroelettrica non sono poi così trascurabili.
Le analisi e le valutazioni di impatto ambientale che sono effettuate prima della costruzione di dighe e laghi artificiali prendono in considerazione, tra le diverse conseguenze a livello locale e regionale: le variazioni del microclima, i danni alle specie di pesci migratori presenti d’acqua dolce, i danni alla biodiversità anche alle zone circostanti il bacino idrico artificiale e l’erosione delle coste marine alla foce del fiume, a causa della perdita di sedimenti trasportati dal corso d’acqua e bloccati dalla diga. Non vengono considerate, invece, le emissioni di gas serra e, in particolare, di metano e di anidride carbonica, che il lago artificiale produce a causa della sommersione della sostanza organica presente nella pre-esistente valle. Infatti, quando si costruisce una diga per ricavare un lago artificiale utile per creare una riserva d’acqua adeguata a far funzionare una centrale idroelettrica, di solito, viene sbarrata una valle entro la quale scorre un corso d’acqua. Con l’allagamento della valle sbarrata, viene ovviamente sommersa la vegetazione e la sostanza organica esistente nel suolo che, portata sottacqua, subisce una serie di processi di degrado.
Il metano è principalmente prodotto da trasformazioni biochimiche anaerobiche della sostanza organica sul fondo del lago artificiale e nei sedimenti, poi diffonde verso l’alto, dove viene, in parte, solubilizzato oppure ossidato e, in parte, emesso in atmosfera come gas. Il metano è rilasciato in atmosfera non solo dal lago, ma anche a valle del bacino idrico, dopo aver attraversato le turbine della centrale il cui movimento favorisce il passaggio del metano, che era rimasto disciolto in acqua, dalla forma solubile alla forma gassosa. L’anidride carbonica viene anch’essa emessa attraverso analoghi processi di degrado della sostanza organica presente sul fondo.
La valutazione finale delle emissioni annuali di gas serra porta a valori attorno a 48 milioni di tonnellate di anidride carbonica e a 3 milioni di tonnellate di metano, un valore, quest’ultimo, pari al 4% delle emissioni mondiali di metano da parte delle acque interne. Ma, come evidenziano gli stessi ricercatori, la situazione reale globale potrebbe essere anche molto diversa e portare a valori di emissione ben superiori sia di anidride carbonica sia di metano, dal momento che tali emissioni dipendono dalla varietà e dalla quantità di vegetazione e sostanza organica sommersa, dalla temperatura dell’acqua, che a sua volta dipende dalla latitudine e dal clima locale e, infine, dall’età dei diversi bacini idrici artificiali.
Laghi di recente costruzione, di grandi dimensioni, più ricchi di vegetazione sul fondo e a temperature più elevate, come sono i nuovi bacini idrici artificiali per la produzione idroelettrica costruiti nei paesi in via di sviluppo alle basse latitudini, rappresentano i maggiori inquinatori globali nel settore dell’energia idroelettrica.
Come ha osservato Sergio La Motta, esperto ENEA di valutazione delle emissioni di gas serra, i risultati di questa ricerca confermano che, non solo è necessario approfondire ulteriormente il problema delle emissioni di gas serra da parte dei laghi artificiali, ma è allo stesso tempo importante definire adeguate metodologie di quantificazione delle emissioni, da includere nelle procedure di valutazione dell’impatto ambientale delle centrali idroelettriche, senza dimenticare che anche gli inventari nazionali delle emissioni di gas serra ne devono tener conto.
(Caterina Vinci)