La “dichiarazione di Stoccolma” a conclusione della “Settimana mondiale dell’acqua”
Tra il 22 ed il 26 agosto 2011 si è tenuta a Stoccolma la “Settimana mondiale dell’acqua”, dedicata al tema dell’acqua nella crescente urbanizzazione mondiale.
Le stime delle Nazioni Unite prevedono che entro il 2050 il 95% della crescita della popolazione mondiale avverrà in aree urbanizzate e che complessivamente la popolazione mondiale vivrà prevalentemente in aree urbane di grandi dimensioni, con una espansione crescente delle attuali aree urbane minori e delle piccole città.
Tutto ciò comporterà enormi problemi di gestione del territorio, di fornitura di servizi, di trasporti e mobilità per i cittadini, ma anche e soprattutto di fornitura ed utilizzazione dell’acqua non solo per gli usi potabili e le attività in ambito urbano, ma anche per i servizi igienici e sanitari.
Gli usi concorrenti, e talvolta conflittuali, dell’acqua nell’agricoltura, nell’industria e per la produzione di energia renderà questa sfida complessa e difficile. I cambiamenti climatici e l’intensificazione di eventi climatici estremi porranno, poi, ulteriori elementi di sfida per la vulnerabilità delle risorse idriche, per la prevenzione di rischi di depauperamento delle disponibilità idriche e nella pianificazione e gestione degli usi dell’acqua.
Le conferenze, i seminari e gli incontri che si sono avuti durante tale settimana, hanno preso in considerazione i vari aspetti della problematica dell’acqua nelle aree urbane, nell’ambito, però, di tre quadri di riferimento:
- i problemi dell’acqua nei sistemi urbani;
- i problemi dell’acqua nei diversi contesti geografici e ambientali internazionali;
- la gestione degli usi dell’acqua e la protezione delle risorse idriche.
La settimana mondiale dell’acqua si è conclusa con l’approvazione della “dichiarazione di Stoccolma” indirizzata ai capi di stato e di governo dei paesi delle Nazioni Unite, ma in particolare alla Conferenza Rio+20 che si terrà nel giugno 2012 a Rio de Janeiro.
In tale dichiarazione si evidenzia che le risorse idriche sono la linfa vitale della green economy e che l’acqua, l’energia e l’alimentazione ne sono i capisaldi tra loro interconnessi. Di conseguenza, lo sviluppo sostenibile, che deve tener conto anche della espansione della popolazione mondiale e dell’urbanizzazione, richiederà strategie appropriate ed equilibrate volte all’eradicazione della povertà e ad un miglioramento del benessere di tutti i popoli attraverso strumenti come la green economy, che possano rendere compatibili fra loro la crescita della domanda di acqua, di energia e di cibo, senza creare insostenibili pressioni sulle risorse naturali ed ambientali, ed in particolare sulle risorse idriche.
Con questa prospettiva di lungo termine, i firmatari della dichiarazione di Stoccolma chiedono che si pongano subito obiettivi concreti al 2020, come prima azione condivisa in vista dell’attuazione di una adeguata strategia sulle risorse idriche. Tali obiettivi sono:
- l’aumento del 20% dell’efficienza nella produzione alimentare, riducendo perdite e sprechi di cibo e minimizzando i rifiuti della produzione alimentare;
- l’aumento del 20% di efficienza negli usi dell’acqua in agricoltura, attraverso nuove tecnologie e nuovi sistemi nei processi agricoli;
- l’aumento del 20% di efficienza negli usi dell’acqua per produzione di energia, soprattutto nei sistemi di raffreddamento degli impianti di produzione elettrica;
- l’aumento del 20% di riutilizzazione dell’acqua attraverso il riciclo e la depurazione delle acque di rifiuto;
- la riduzione del 20% dell’inquinamento delle acque, attraverso la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti nei corpi idrici.
Al fine di raggiungere operativamente questi obiettivi si richiede anche la realizzazione di adeguate riforme istituzionali, regolamentari e legali per la gestione integrata dell’acqua, dell’energia e della produzione agroalimentare. Tali riforme dovranno essere, inoltre, adeguatamente armonizzate nel contesto internazionale fra i diversi paesi, oltre che compatibili con le varie realtà locali e coerenti con gli obiettivi da raggiungere.
(Paola Molinas)