Italy is a country with a high coastal development where multiple activities are located in sites near the coast, which makes the handling of marine sediments a topic of particular interest and socio-economic importance. At present, the excavation of the seabed and the subsequent discharge of resulting materials into the sea represents a risk due to the possible spread of contaminants in the ecosystem. National and international legislation has recognized the immersion of contaminated material into the sea as an event of perturbation to the environment while promoting alternative management options and introducing the concept of sediment as a “resource” and not as a “waste”. There is a wide range of treatment technologies available and they significantly influence the reuse of dredged material. In the present work, a site-specific conceptual model of the small harbour of Favignana is presented and, on the basis of some preliminary analytical tests on superficial samples, the assumptions of management options are predicted. One of them is particularly interesting as it could be applied to other cases where, for reasons of safety of navigation, small volumes of slightly contaminated sand (less than 25,000 m3) must be dredged and, after removing chlorides, they may be used on land to create sporting centres and increase tourist capacity
Caratteristiche e possibile riutilizzo dei sedimenti del porto di Favignana
L’Italia è un paese ad elevato sviluppo costiero in cui molteplici attività sono ubicate in siti prossimi alla costa, il che rende la movimentazione dei sedimenti marini un tema di particolare interesse e di rilevante importanza socio-economica. L’escavazione dei fondali ed il conseguente scarico in mare dei materiali di risulta costituisce ad oggi un fattore di rischio a causa della possibile diffusione dei contaminanti nell’ecosistema. A questo riguardo, Le indicazioni nazionali e internazionali riconoscono l’immersione in mare di materiale contaminato come un evento perturbativo per l’ambiente, tendono a promuovere opzioni di gestione alternative, introducendo il concetto di sedimento come “risorsa” e non come “rifiuto”. Le tecnologie di trattamento attualmente disponibili sono molteplici e influenzano fortemente il riuso del materiale dragato. Nel presente lavoro, dopo aver ricostruito un modello concettuale sito-specifico e condotto alcuni accertamenti analitici su campioni superficiali, vengono descritti gli approfondimenti condotti nel porticciolo del’isola di Favignana e le ipotesi di gestione del materiale da dragare, che potrebbero essere applicate in altri casi laddove, per esigenze di sicurezza della navigazione devono essere dragati piccoli volumi di sabbia (meno di 25.000 m3) poco contaminata, la quale a seguito della rimozione dei cloruri, potrebbe essere utilizzata a terra per creare centri sportivi ed aumentare la ricettività turistica