Euro-obbligazioni contro la crisi economica per finanziare grandi progetti infrastrutturali
I grandi progetti europei infrastrutturali saranno finanziati da euro-obbligazioni emesse sul mercato finanziario da compagnie private in collaborazione con l’Unione Europea (UE) e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Si chiameranno “Project Bonds”. Lo ha annunciato, lo scorso 19 ottobre, il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, che ha anche lanciato la proposta di mobilizzare 50 miliardi di euro, attraverso appunto i Project Bonds, per realizzare i grandi progetti infrastrutturali nei trasporti, nel sistema delle reti elettriche e nelle reti telematiche. Il budget di 50 miliardi di euro sarà suddiviso in tre settori: 31,7 miliardi di euro per potenziare le infrastrutture di trasporto europee, 9,1 miliardi di euro per le infrastrutture energetiche trans-europee e 9,2 miliardi di euro per le reti a banda larga veloce e per i servizi digitali pan-europei.
L’iniziativa dei Project Bonds europei risale al 7 settembre 2010 quando fu proposta dallo stesso Presidente Barroso in occasione della presentazione dello “Stato dell’Unione” al Parlamento Europeo, e dovrebbe diventare pienamente operativa a partire dal 2014, quando sarà incorporata nel piano“Connecting Europe Facility (CEF), piano ancora da approvare e da finanziare con un fondo di investimento proveniente dal bilancio UE 2014-2020. Ora, però, il Presidente Barroso, dopo una pubblica consultazione effettuata dalla Commissione Europea da cui è emerso un largo consenso all’iniziativa, intende mettere in atto per il biennio 2012-2013 una “fase pilota” per sperimentare concretamente i Project Bonds europei.
Per la fase pilota saranno utilizzati fino a 230 milioni di euro del bilancio attuale per arrivare, insieme con il settore privato, a circa 4,5 miliardi di euro. La sperimentazione sarà basata sulle esperienze acquisite dal Loan Guarantee Facility for Trans-European Networks Transport e dal Competitiveness and Innovation policy, e riguarderà inizialmente un numero limitato di progetti (10) che saranno selezionati tra quelli che si trovano in uno stadio avanzato di sviluppo e finanziamento. A partire dal 2014, i Project Bonds europei, una volta messi a punto dopo un’attenta valutazione della fase pilota, potranno essere estesi ad altri progetti di infrastrutture quali quelle sociali, quelle riguardanti le rinnovabili e quelle per le attività spaziali.
Il meccanismo di finanziamento si baserà sul principio della suddivisione del debito per aumentare l’affidabilità dei “bonds” emessi. In pratica, il debito sarà composto da un “debito senior” finanziato dal settore privato, e da un “debito junior o subordinato” finanziato dall’Unione Europea e dalla BEI, che si accolleranno parte dei rischi del “debito senior”. Questa suddivisione permetterà di fornire dall’Unione Europea e dalla BEI due tipi di garanzie: garanzie fino al 20% del debito senior finanziato dai privati oppure le garanzie offerte dal debito junior che sarà finanziato direttamente dalla UE e dalla BEI. In questo modo, la UE diventerebbe comproprietaria delle infrastrutture e, con la loro realizzazione, gli investitori pubblici e privati avrebbero concrete garanzie. Inoltre, potrà essere aumentato il flusso di cassa e la capacità di rimborsare il debito senior, a cui sarà data la priorità, mentre il debito junior, in quanto subordinato, sarebbe rimborsato per ultimo assieme ai guadagni da distribuire agli azionisti. Infine, questo meccanismo di finanziamento permetterà di aumentare il rating del debito senior che si accollano i privati, giacché, con le garanzie di base per i creditori offerte dalla UE e dalla BEI, saranno certamente ridotti i rischi di insolvenza sul “debito senior”.
L’iniziativa dei Project bonds è stata accolta con molto favore da tutti i soggetti pubblici e privati interessati alla realizzazione delle grandi infrastrutture europee, poiché intende, tra l’altro, integrare i diversi investimenti finanziari e promuovere una nuova categoria di titoli sul mercato dei capitali che agevola l’accesso al credito e che favorisce la cooperazione tra Enti pubblici e privati interessati ai progetti infrastrutturali. Tuttavia, l’iniziativa dei Project Bonds presenta, secondo gli esperti, ancora alcuni punti da chiarire, prima di poter essere attuata nella fase pilota. Si tratta in particolare delle modalità di selezione dei progetti da finanziare, della minimizzazione dei rischi a carico delle istituzioni europee e delle priorità da considerare nel bilancio dei costi e dei benefici sociali tra le diverse infrastrutture da realizzare.
Il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso ha invitato il Consiglio Europeo e il Parlamento a esaminare l’iniziativa dei Project Bonds come una priorità e ad adottare il più presto possibile la fase pilota, che oltre ad essere una sperimentazione è anche un’opportunità per rilanciare la crescita e lo sviluppo europeo in questa fase di crisi economica.
(Valerio Abbadessa, Federico Abruzzini)