Uso del telefono cellulare e tumori intracranici: nessuna associazione nello studio di coorte danese con follow-up aggiornato al 2007
Susanna Lagorio - Istituto Superiore di Sanità, Centro Nazionale di Epidemiologia e Carmela Marino - ENEA, Unità Tecnica Biologia delle Radiazioni e Salute dell’Uomo
Recentemente l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato le radiofrequenze nel gruppo 2B (possibly carcinogenic - in questo gruppo c’è ad esempio anche il caffè) sulla base di una limitata evidenza di incrementi del rischio di glioma e di neurinoma del nervo acustico tra gli utilizzatori di telefoni cellulari, in presenza di associazioni la cui causalità è considerata credibile senza tuttavia poter escludere che si tratti di artefatti dovuti al caso, a distorsioni o a confondimento. Ora sono stati presentati i risultati di un consistente studio danese, che sembrano rassicuranti e che qui sono commentati con alcuni utili chiarimenti “di contesto”, particolarmente in merito ai vantaggi e ai limiti della coorte danese di utenti di telefonia mobile rispetto ad altri disegni di studio utilizzati finora