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Biotecnologie in gioco verso processi e prodotti sostenibili per i beni culturali
di Anna Rosa Sprocati, Flavia Tasso, Chiara Alisi, Paola Marconi e Giada Migliore - ENEA
DOI 10.12910/EAI2016-058
La conservazione ed il restauro del patrimonio artistico possono avvalersi del contributo delle biotecnologie microbiche sia nel campo del biodeterioramento che in quello del biorestauro. Interessanti risultati sperimentali grazie a una felice combinazione di metodi chimici e biologici
L’Italia ha una posizione di leadership internazionale nel settore dei Beni Culturali, per l’entità del patrimonio, per le tecniche diagnostiche, per il know-how storico sul restauro e, più recentemente, anche per la ricerca di prodotti e processi innovativi per una strategia di restauro più sostenibile.
Il potenziamento di questa leadership è subordinato allo sviluppo di strategie di conservazione più sostenibili, secondo i principi di compatibilità e ritrattabilità e all’attuazione di investimenti adeguati che le sostengano sul piano nazionale.
Le biotecnologie microbiche entrano in gioco a pieno titolo in questo processo con duplice ruolo: nel campo del biodeterioramento e nel campo del biorestauro …