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Perché parlare di spazio?
di Cristina Corazza
Perché dedicare un numero della rivista scientifica ENEA al tema dello spazio? Perché cercare di capire come sta evolvendo questo settore, quali sono le sfide, le opportunità, le possibili criticità? Come scrive il Presidente Dialuce nel suo editoriale, la decisione è nata fra le varie iniziative dell’Agenzia in occasione della prima Giornata Nazionale dello spazio. Ma a questa motivazione si è progressivamente aggiunta la volontà di capire meglio un settore dal quale dipendono sempre di più le attività sulla terra e la sua stessa salvaguardia. Un comparto di importanza strategica anche per il nostro Paese, tra le poche nazioni al mondo a disporre di una filiera industriale completa con competenze uniche riconosciute a livello internazionale, nate anche grazie alla collaborazione tra ricerca pubblica e imprese di settore, e finalizzate alla esplorazione umana dello Spazio.
Con oltre 2 miliardi di euro di fatturato annuo e 7 mila addetti, l’industria spaziale nazionale vanta oltre 200 imprese con numerose punte di eccellenza su attività upstream e downstream, 12 distretti tecnologici, un cluster tecnologico aerospaziale, tre associazioni industriali, startup e grandi aziende esportatrici di tecnologie spaziali e sistemi complessi.
Inoltre, come sottolinea l’Osservatorio per la Space Economy del Politecnico di Milano, in Italia come nel resto del mondo questo comparto sta vivendo un forte cambiamento, una vera ‘rivoluzione’ con ricadute per l’economia e per il nostro futuro, in termini di opportunità ma anche rischi emergenti a livello di sicurezza e di competizione geo-spaziale.
Con la redazione, quindi, abbiamo deciso di approfondire come sta evolvendo lo scenario spaziale e quale può essere il contributo di ricerca e innovazione a questa nuova stagione coinvolgendo diversi protagonisti del settore, esponenti del mondo della scienza, delle imprese, della ricerca, di istituzioni nazionali e internazionali, come l’europarlamentare Massimiliano Salini, relatore all’Europarlamento del piano da 14,8 miliardi di euro della UE per lo spazio approvato prima dell’estate, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia, l’astrofisica Simonetta Di Pippo, Direttrice dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico, Simonetta Cheli che è stata nominata Direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra e Capo di ESRIN dal 1 gennaio 2022, l’astronauta Umberto Guidoni ed esperti come Andrea Taramelli, Professore Associato presso la Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia e Coordinatore Nazionale del Copernicus User Forum Italia, Alessandro Cavallo e Angelo Paravano dell’Osservatorio per la Space Economy del Politecnico di Milano.
A loro si affiancano le testimonianze degli amministratori delegati di Thales Alenia Spazio Claudio Massimo Comparini, di Avio, Giulio Ranzo, del responsabile per le attività spaziali di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio, Luigi Pasquali, di Luca Rossettini, presidente dell’Associazione delle Imprese per le Attività Spaziali e Giovanni Sylos Labini CEO di Planetek Italia e Vice Chairman di EARSC, European Association of Remote Sensing Companies, di Raffaele Mauro General Partner in Primo Space, fondo di venture capital specializzato nella new space economy e nelle tecnologie correlate e di Giuseppe Aridon, Responsabile Strategic and Corporate Development di Telespazio.
La parte Focus è stata curata dai colleghi ENEA impegnati su queste tematiche con numerosi progetti e iniziative nell’ambito di programmi con istituzioni, centri di ricerca, università e aziende, dai grandi player alla folta platea di PMI ad alta specializzazione che caratterizza questo settore.
A tutti loro va un grande grazie e non da ultimo, ad Alessandro Coppola Direttore Innovazione e Sviluppo dell’ENEA che firma l’articolo di apertura nella sua veste di tramite per tecnologie e servizi frutto della ricerca ENEA nel campo dello spazio (e non solo). Buona lettura!