Il SIAPE come strumento a supporto delle politiche energetiche nazionali
DOI 10.12910/EAI2020-073
di Vincenzo Del Fatto, Laboratorio Applicazioni Digitali per l’efficienza energetica nella PA, Roberto Guida, Laboratorio Applicazioni Digitali per l’efficienza energetica nella PA, Francesca Pagliaro, Laboratorio Regioni Area Centrale, Mauro Marani, Capo Divisione Servizi Integrati per lo Sviluppo Territoriale, ENEA
Il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica SIAPE, realizzato e gestito da ENEA, è un valido strumento a supporto delle politiche energetiche nazionali, per raggiungere gli obiettivi del PNIEC, pianificare e programmare interventi mirati sul territorio e conoscere in modo approfondito il patrimonio immobiliare del nostro Paese. Tuttavia, per sfruttarne appieno le potenzialità e ottenere risultati sempre più significativi, occorre lavorare al miglioramento delle qualità delle informazioni fornite attraverso gli APE, un’azione che ENEA ha già intrapreso insieme a Regioni e Province Autonome e a tutti i principali attori del settore.
Per raggiungere gli obiettivi strategici indicati nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima al 2030, in questi anni l’Italia ha predisposto e applicato diversi strumenti di incentivazione e misure di regolazione al fine di accelerare il tasso di efficientamento energetico degli edifici nazionali. Tra questi, la certificazione energetica degli edifici è tra i più importanti strumenti per la comprensione e la definizione delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio italiano. In Italia, l’etichetta energetica degli edifici è stata introdotta nel 2005, con il recepimento della Direttiva Europea 2002/91/CE, nota come Energy Performance of Building Directive (EPBD), tramite l’Attestato di Certificazione Energetica (ACE), sostituito poi nel 2015, recependo la Direttiva EPBD 2010/31/UE, con l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), in cui si è modificato anche il metodo di calcolo per la determinazione della classe energetica.
La definizione dell’etichetta energetica di un edificio o di un’unità immobiliare comporta analisi basate su una vasta gamma di informazioni, tutte contenute all’interno dell’attestato. Per questo motivo, l’APE rappresenta uno strumento dalle grandi potenzialità, attraverso il quale è possibile analizzare parametri e informazioni che non si limitano alla sola classificazione energetica di un immobile, ma riguardano anche le sue caratteristiche geografiche, dimensionali, costruttive ed energetiche, così come gli interventi di efficientamento applicabili e il contesto di riferimento. Al fine di gestire in maniera efficiente le informazioni contenute negli APE e di restituire un’immagine dettagliata dello stato dell’arte della riqualificazione energetica del parco edilizio nazionale, nel 2015 con Decreto Interministeriale, è stato istituito il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE), realizzato e gestito da ENEA. Il percorso intrapreso per l’istituzione del SIAPE ha comportato un intenso lavoro di raccordo e di collaborazione tra i vari soggetti coinvolti. Oltre ad un’attività di raccordo con tutti i catasti regionali già esistenti, ENEA ha supportato e sta supportando diverse regioni prive di un catasto degli APE digitalizzato, nella realizzazione del catasto regionale, in modo da avere dati nel SIAPE sugli immobili di tutto il territorio nazionale.
I catasti energetici regionali
Per uniformare la trasmissione dei dati a livello nazionale, insieme al Comitato Termotecnico Italiano (CTI) è stata elaborata un’apposita struttura standard in eXtensible Markup Language (XML) per la memorizzazione e lo scambio dei dati di input/output utili alla certificazione energetica degli immobili, tramite la quale gli attestati vengono depositati nei catasti energetici delle Regioni e delle Province Autonome e successivamente inviati al SIAPE. Allo stato attuale, 20 tra Regioni e Province Autonome hanno costituito un catasto energetico; di queste, 18 hanno dichiarato di prevedere la possibilità di depositare gli APE in formato digitale.
L’opportunità di raccogliere e centralizzare in un’unica banca dati gli APE di edifici e unità immobiliari presenti nei catasti energetici di Regioni e Provincie Autonome è risultata fondamentale per la conoscenza approfondita del patrimonio immobiliare e può essere un valido supporto per le politiche energetiche nazionali, sia per monitorare la loro efficacia, che per individuare i settori con maggiore necessità di interventi di riqualificazione energetica.
Recentemente ENEA ha presentato e pubblicato il Rapporto Annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2020, i cui risultati sono stati ottenuti grazie alle analisi svolte sugli attestati digitalizzati e condivisi, che attualmente rappresentano solo il 40% di quelli emessi tra il 2016 e il 2019 a livello nazionale; tale Rapporto è disponibile sul sito istituzionale del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica (DUEE) di ENEA1.
Al primo gennaio 2021 il SIAPE è alimentato da 11 Regioni e 2 Province autonome, come mostrato in Figura 1. Inoltre, 5 Regioni hanno richiesto le credenziali di accesso al sistema.
Al primo aprile del 2020, trascorso il termine di legge per l’inserimento degli APE dell’anno precedente, il SIAPE conteneva i dati relativi a oltre 1.730.000 APE emessi tra il 2015 e il 2020. Come si può notare in Tabella 1, la distribuzione territoriale degli APE disponibili nel SIAPE cresce in base all’anno di emissione, in funzione del progressivo aumento di Regioni e Province Autonome che si collegano al catasto nazionale, con una presenza crescente di dati nel tempo.
Tab. 1 Numerosità degli APE contenuti nel SIAPE al 01/04/2020
Anno di emissione | |||||||
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2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | TOTALE | |
Regioni/Province Autonome che hanno caricato dati sul SIAPE | 3 | 3 | 7 | 9 | 9 | 11 | |
Numero APE | 59.920 | 233.503 | 306.212 | 485.404 | 532.782 | 115.530 | 1.733.351 |
Il SIAPE non è soltanto lo strumento nazionale di raccolta degli APE: la messa a sistema delle informazioni degli attestati in esso contenuti permette di attivare una serie di servizi, in parte già accessibili attraverso l’interfaccia del SIAPE (Figura 2). I destinatari del SIAPE sono tutti i soggetti coinvolti nella filiera della riqualificazione energetica: dai singoli utenti, i tecnici del settore e le imprese, alle banche e alle Pubbliche Amministrazioni locali.
Attraverso l’interfaccia del SIAPE, i dati in esso contenuti possono essere visualizzati in forma aggregata, con la possibilità di generare statistiche in merito agli attestati presenti, rispetto a determinati parametri scelti dall’utente. Regioni, Province Autonome e Comuni possono, invece, visualizzare i dati in base alla zona geografica di competenza, accedendo con proprie credenziali, come previsto dal Decreto Interministeriale del 2015. Le funzionalità pubbliche (Figura 3) permettono la consultazione degli attestati contenuti nel SIAPE a qualsiasi utente interessato che può interrogare il sistema in base a diversi parametri, come ad esempio la destinazione d’uso, la classe energetica e gli indici di prestazione energetica. A livello territoriale, inoltre, è possibile arrivare fino al dettaglio della Provincia o della zona climatica.
Regioni, Province Autonome e Comuni possono accedere, invece, a un’area di gestione privata all’interno dell’interfaccia del SIAPE, tramite la quale monitorare gli APE di loro competenza territoriale. Oltre alla possibilità di restituire una panoramica dei dati del proprio territorio secondo diversi parametri, la funzione più rilevante dell’area di gestione privata è quella di poter ricercare e consultare il singolo attestato.
Dati completi e affidabili
Per sfruttare appieno le potenzialità offerte da questo strumento ottenendo dalle analisi degli APE dei risultati sempre più significativi, non si può prescindere dalla disponibilità di dati completi e affidabili. La maggior efficacia del SIAPE, infatti, dipende molto dalla qualità del dato di ingresso che determina l’attendibilità delle analisi e delle elaborazioni. A tale scopo, ENEA, insieme alle Regioni e Province Autonome e a tutti i principali attori del settore, ha intrapreso sin dalle fasi iniziali un percorso volto a migliorare la qualità delle informazioni contenute negli attestati. Il miglioramento della qualità delle informazioni fornite dagli APE può essere garantito dalla professionalità dei certificatori durante la redazione dell’attestato, dai software di calcolo, con regole prefissate sui campi da compilare, e, una volta che i dati sono stati inviati ai catasti regionali dai controlli organizzati dalle Regioni.
A tal proposito, l’interfaccia del SIAPE è anche dotata di una specifica area dove Regioni e Province Autonome possono alimentare annualmente il database con i dati relativi ai controlli effettuati e al numero di APE invalidati. Inoltre, ENEA sta sviluppando un ulteriore strumento, attraverso il quale gli attestati contenenti informazioni potenzialmente incoerenti saranno segnalati a Regioni e Province Autonome.
Di fatto, quindi, il SIAPE potrà raggiungere il massimo delle sue potenzialità una volta che sarà ultimata la connessione diretta con tutti i catasti delle Regioni e delle Province Autonome e con la sua integrazione con altri database nazionali come quello degli impianti termici a cui l’ENEA sta lavorando.
Inoltre, le novità introdotte proprio nel corso del 2020 attraverso il recepimento dell’aggiornamento della Direttiva EPBD, che istituisce il Portale Nazionale sulla prestazione energetica degli edifici, il SIAPE diventerà uno degli strumenti cardine per l’analisi del patrimonio edilizio nazionale.
Il SIAPE potrà così contribuire in modo determinante nella definizione di uno strumento di pianificazione strategica finalizzata a individuare le zone e i settori con maggiore necessità di interventi di riqualificazione energetica, supportando la programmazione di politiche energetiche in maniera mirata sul territorio. Non solo: quando il database conterrà APE emessi per un periodo più ampio, sarà possibile valutare l’efficacia dei singoli interventi sullo stesso immobile se censito con più attestati nell’arco di tempo. Le Pubbliche Amministrazioni, inoltre, potranno usare le funzionalità di questo strumento per la pianificazione territoriale; il settore privato della filiera edile ne trarrà vantaggio per la formulazione di prodotti ritagliati ad hoc su specifici contesti territoriali o di tipologie edilizie o di altri target individuati; gli utenti finali avranno l’opportunità di conoscere meglio il proprio immobile e confrontarsi con le realtà limitrofe. Una base comune di conoscenze e la sinergia dei diversi soggetti di filiera, potrà facilitare il percorso di rinnovo del patrimonio immobiliare.