La creatività (e la cioccolata) salveranno il mondo
di Letizia Palmisano
DOI 10.12910/EAI2021-038
Come si può accendere nei giovanissimi il desiderio di saperne di più, di informarsi e leggere sui temi ambientali? Una strategia può essere la ‘comunicazione non convenzionale’, la comicità, i concerti, le feste. E poi, un luogo di eccellenza è la scuola, dove l’educazione ambientale è ormai materia di studio anche se -come spiega il libro “10 idee per salvare il Pianeta prima che sparisca il cioccolato” - non si può parlare ai ragazzi di climate change, sostenibilità o di rinnovabili, se non si fa attenzione a tematiche della vita quotidiana come la raccolta differenziata e ridurre gli sprechi energetici.
Letizia Palmisano
Giornalista, scrittrice, Social Media + Influencer Strategist
La comunicazione è il processo attraverso cui trasmettiamo agli altri i nostri pensieri, le emozioni, le conoscenze. Una delle difficoltà più grandi in un’epoca di overbooking informativo non è la produzione di un messaggio, ma il cercare di far sì che esso venga recepito, che l’informazione arrivi al destinatario e che magari da ciò parta un dialogo e un confronto. Ad oggi non si può immaginare una lotta al climate change e un processo di transizione ecologica che non segua parallelamente un impegno nella divulgazione ambientale.
È fondamentale adottare un metodo della narrazione non solo in relazione a ciò che si comunica ma anche avendo a riferimento il nostro pubblico.
Da dove si può partire per bucare il muro di diffidenza? Come comunicare in maniera anche non convenzionale?
Come riportato anche nell’ebook (scaricabile gratuitamente per chi volesse approfondire) “Principi per una comunicazione efficace e per il coinvolgimento dei cittadini sul cambiamento climatico” - redatto dal Climate Outreach su incarico dell’IPCC la cui traduzione italiana è stata curata da Climalteranti - per una comunicazione efficace in materia ambientale è importante partire da temi su cui il pubblico può essere più sensibile per poter quindi instaurare un punto di contatto, fondamentale per riuscire a catturare l’attenzione, farsi ascoltare o leggere.
Passare dalla teoria alla pratica può non essere semplice per questo ho deciso di raccontare una serie di esperienze vincenti che ho avuto l’occasione di seguire in questi anni o di vivere personalmente.
Cosa c’entra la cioccolata con l’ambiente
Passare dalla teoria alla pratica può non essere semplice per questo ho deciso di raccontare una serie di esperienze vincenti che ho avuto l’occasione di seguire in questi anni o di vivere personalmente. Tra le mie sfide personali in tale ambito di recente ho aggiunto quella legata alla pubblicazione di un libro: “10 idee per salvare il Pianeta prima che sparisca il cioccolato” (edito da Città Nuova) nasce dalla volontà di Matteo Nardi e mia di condividere le nostre esperienze maturate come giornalisti e al contempo ecologisti, per dare soluzioni e risposte concrete su come condurre una vita più green. Il target? Chi ancora sia ai primi passi di questo percorso (o chi lo debba proprio iniziare).
La prima domanda che ci siamo posti una volta ricevuto il manoscritto è stata: come far prendere seriamente in mano il libro alle persone? Come farlo aprire, sfogliare e consultare come un manuale?
In risposta abbiamo giocato la carta del “prendere per la gola” i lettori, partendo in ogni caso da un dato certo: tra i tanti effetti negativi del surriscaldamento globale, si annovera il calo della produzione di colture fondamentali come mais, riso e grano, e, secondo il World Economic Forum, rischiamo di rimanere anche a corto di “comfort food” come il caffè e il cioccolato1. Sebbene il libro sia uscito da poche settimane, abbiamo già potuto avere un forte riscontro sul fatto che inserire il cioccolato, uno degli alimenti universalmente più amati da grandi e piccini, nel titolo ha solleticato la curiosità di molti.
Ora vi invito ad andare a parlare con un bambino o un adolescente e dirgli che la cioccolata è in pericolo: molto probabilmente interromperà qualsiasi cosa stia facendo.
Non importa quindi che si agisca per salvare il Mondo che conosciamo, per tutelare la biodiversità o per il proprio dolce preferito: ciò che è fondamentale è iniziare ora!
Una risata può salvare il mondo
Come può essere acceso nei giovanissimi il desiderio di saperne di più, di informarsi e leggere? Quali forme di comunicazione non convenzionale è possibile adottare? Sappiamo bene che Greta Thunberg, semplicemente manifestando da sola con un cartello, è riuscita a coinvolgere e sensibilizzare milioni di giovani. Il suo sciopero per il clima iniziò nel 2018 e, grazie alla sua campagna, è riuscita a smuovere una delle fasce meno attente alle tematiche ambientali.
Eppure, già prima che il “fenomeno Greta” si diffondesse a livello planetario, gli esperti si interrogavano su quali strumenti e forme di comunicazione potessero consentire di guadagnare l’interesse degli adolescenti.
Una strategia per instaurare un dialogo intergenerazionale, che negli anni ho potuto riscontrare, è quella della comicità. L’ironia, infatti, è uno strumento di grande potenza poiché è capace di creare immediatamente un rapporto di sintonia con il pubblico e di far cadere quel sentimento di diffidenza che impedisce di ascoltare l’interlocutore soprattutto quando sussista un divario generazionale. Torno indietro di qualche anno, al 2017, per raccontare un esempio vincente. Uno dei target della campagna di comunicazione sull’efficienza energetica “Italia in Classe A” di ENEA e MiSE era rappresentato proprio dai teenager.
Tra gli appuntamenti del roadshow in ogni tappa andò in scena uno spettacolo comico scritto da Diego Parassole (comico e formatore) e da Antonio Disi ricercatore dell’ENEA. Iniziando ad affrontare i temi con delle battute, lo spettacolo consentiva di catturare l’attenzione e di non perderla anche quando si arrivava a parlare di concetti più seri.
Un coro per l’ambiente
Per quasi 20 anni ho scritto articoli su un luogo che mi sta particolarmente a cuore e che si trova a Roma sulla Via Prenestina: il Lago che sorge sull’area dell’Ex Snia. Si tratta di uno specchio d’acqua sorgiva ubicato all’incrocio con Via di Portonaccio, a due passi di Via dell’Acqua Bullicante (nome, evidentemente, sottovalutato da chi pensava di poter edificare nella zona) venuto alla luce nel 1992 durante i lavori di un parcheggio interrato. Il luogo è un’ex area industriale che, da allora, i cittadini del territorio cercano di tutelare per salvare l’ecosistema creatosi.
Negli anni si sono infatti succeduti diversi progetti di edificazione e, solo nel giugno del 2020, è stato istituito il monumento naturale denominato Lago ex SNIA - Viscosa. Per ottenere questo risultato sicuramente sono stati importanti gli articoli e le manifestazioni che si sono susseguiti nel tempo ma, a fare la differenza, è stato il grande contributo di artisti che hanno iniziato a dar voce, anche cantando, al “lago che combatte”. Questo è il titolo della canzone - frutto della collaborazione tra gli Assalti Frontali e Il Muro del Canto, con la regia di Marcello Saurino - che, nel 2014, divenne la colonna sonora dell’impegno dei cittadini, delle manifestazioni, dei concerti e delle feste e che oggi su YouTube conta oltre 1,2 milioni di visualizzazioni. Da allora - come si può anche verificare agevolmente attraverso Google Trends cercando la voce “lago Ex Snia” - l’interesse è esploso assieme alla voglia di informarsi, nonché di partecipare alle iniziative organizzate dai volontari (ad iniziare da una grande mobilitazione dei giovanissimi).
Il conto alla rovescia è iniziato
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021, lo scorso 5 giugno, è stato inaugurato il primo Climate Clock italiano.
All’interno del display di questo orologio, installato all’esterno del Ministero della Transizione Ecologica, vengono riprodotte alcune frasi come: “La CO2 è come il sale, indispensabile alla nostra vita, ma velenosa se in eccesso” del chimico James Lovelock, “Non abbiamo più tempo per essere pessimisti” dell’analista ambientale e fondatore del Worldwatch Institute, Lester R. Brown, “Il futuro ci giudicherà soprattutto per quello che potevamo fare e non abbiamo fatto” del regista Ermanno Olmi, “L'immutabilità è il mutare della Natura” della poetessa Emily Dickinson, “La gestione sostenibile delle nostre risorse naturali promuoverà la pace” del premio Nobel per la pace Wangari Maathai e “La Terra non è un'eredità ricevuta dai nostri Padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli” del Capo nativo americano See-ahth.
I promotori dell’iniziativa intendono sensibilizzare le coscienze dei cittadini sull’emergenza causata dal climate change e sul conto alla rovescia in atto al fine di spingere i cittadini a cercare di contenere l’innalzamento medio della temperatura del Pianeta entro 1,5° e affinché ognuno possa sentirsi responsabile, e quindi parte, di un percorso condiviso che ha come mission un futuro con basse emissioni di carbonio.
Nato sull’onda della campagna internazionale inaugurata a New York il 19 settembre 2020 dagli artisti Gan Golan e Andrew Boyd, l’orologio italiano sarà inoltre messaggero di ulteriori notizie: indicherà, infatti, anche la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili nel mondo e racconterà le idee di sei testimonial, fra artisti, scienziati e attivisti, noti per il loro impegno verso l’ambiente e la natura.
Come ha chiarito anche il Ministro per la transizione ecologica Cingolani, “il tempo che questi orologi indicano è il tempo che abbiamo per agire. Un tempo che possiamo invertire. La transizione ecologica è lo strumento principale per spostare queste lancette e liberarci dalla spada di Damocle dei rischi a cui ci espongono i cambiamenti climatici. L’ora che segna è l’ora della volontà”.
La scuola può tutto
La scuola può tutto, sosteneva Simonetta Salacone, storica e indimenticata dirigente scolastica di Roma est. La scuola può davvero essere maestra di vita e può rappresentare un tassello fondamentale di ciò che fa di noi cittadini del nostro Paese e del mondo. Oggi l’educazione ambientale è divenuta materia scolastica, ma - come approfondiamo anche nel libro “10 idee per salvare il Pianeta prima che sparisca il cioccolato” - non si può parlare di cambiamenti climatici, di sostenibilità, di raccolta differenziata o di mobilità leggera alle giovani menti se poi non si presta la dovuta attenzione alla riduzione degli sprechi energetici, ad una corretta raccolta differenziata e ad avere una biblioteca che possieda i testi necessari ad effettuare gli opportuni approfondimenti.
Non a caso, infatti, lo scorso 24 giugno il Ministero della Transizione Ecologica ha diramato un bando per l’accesso ad un fondo di 200 milioni per la riqualificazione energetica di edifici come scuole, strutture sanitarie e impianti sportivi pubblici.
Nel comunicato diramato si legge: “una manovra varata nel segno della Transizione Ecologica, finalizzata alla realizzazione di interventi di efficientamento energetico ed idrico che consentano un miglioramento nel parametro di efficienza energetica dell’edificio di almeno due classi energetiche. Il finanziamento massimo che si può richiedere per singolo edificio è di due milioni di euro”.
Non c’è messaggio che possa accendere nei giovani una scintilla più forte del buon esempio e di una vita trascorsa in edifici sostenibili.
1 https://www.weforum.org/agenda/2018/02/12-of-your-favorite-foods-that-might-be-going-extinct-soon