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Le insegnanti

La parola alle Insegnanti

DOI 10.12910/EAI2021-045

Interviste a cura di: Grazia Barberio - Responsabile Sezione di Supporto al coordinamento delle attività  sull’economia circolare e Rocco Pentassuglia - Sezione di Supporto al coordinamento delle attività  sull’economia circolare, ENEA

In questo numero speciale della Rivista EAI dedicato alle scuole e ai giovani, abbiamo voluto anche dare “voce ai protagonisti”, ovvero al personale docente, ‘in prima linea’ rispetto alle tematiche del clima e dell’ambiente. Abbiamo quindi intervistato tre insegnanti delle elementari, medie e superiori, accomunati dalla partecipazione ad attività ed eventi ENEA sulla sostenibilità e l’economia circolare e dall’interesse e dall’impegno a inserire queste tematiche nei percorsi formativi. Le domande riguardano il tipo di coinvolgimento di bambini e ragazzi, la percezione delle tematiche, le reazioni e, infine, la consapevolezza rispetto alle opportunità formative e professionali emergenti. Le risposte evidenziano che il percorso da intraprendere deve includere l’(in)formazione alle nuove generazioni e la sensibilizzazione fin da subito dei futuri cittadini quale azione più efficace e concreta per avviare il cambiamento verso nuovi e più sostenibili modelli economici.

Anna Filiberta Chirulli docente presso la scuola primaria Don Bosco, Grottaglie (TA)

La vostra scuola ha partecipato ad eventi divulgativi ENEA su sostenibilità ed economia circolare ma già da qualche anno organizza percorsi didattici ambientali per i suoi giovanissimi studenti del ciclo primario. Qual è l’approccio dei bambini e quanto si sentono coinvolti nelle tematiche ambientali e, più in generale, negli argomenti propri dell’Agenda 2030?

"Maestra, se non si dovessero raggiungere tutti gli obiettivi dell'Agenda 2030, cosa potrebbe succedere al pianeta?" Quando con aria triste e preoccupata un mio alunno di quarta primaria mi ha posto questa domanda, ho pensato che il lavoro che stiamo facendo sta dando i frutti sperati: si trattava di una riflessione seria e attenta, proiettata verso un futuro non tanto lontano e basata sulla consapevolezza che tanto ancora deve essere fatto.

In questi anni ho visto crescere, da parte di questi piccoli cittadini, lo sforzo di adottare comportamenti virtuosi orientati al rispetto per il nostro pianeta. Tutto questo è nato anche a seguito delle iniziative di divulgazione promosse da ENEA presso le scuole in occasione della “Notte Europea dei Ricercatori”. Mi riferisco, in particolare, all’esperienza fatta nell’anno scolastico 2018-19 in una classe seconda dell'IC Don Bosco, in cui insegno; in accordo con il gruppo Retake di Grottaglie, la ScuolAttiva Onlus e con i dipendenti dello stabilimento produttivo locale della Boeing, abbiamo promosso alcune esperienze di cittadinanza attiva attraverso semplici azioni, come ad esempio la cura del giardino della scuola con gli School Cleaning Days che hanno dato agli alunni la spinta giusta per interessarsi sempre più alle tematiche ambientali. Un primo risultato è stato quello di sostituire, sin da subito, le bottigliette di plastica con le borracce d'alluminio.

Inoltre, il bisogno di “aiutare la Terra”, ha portato i bambini a voler giustamente coinvolgere anche le famiglie e l'amministrazione comunale che, attraverso l’adozione del Regolamento dei beni comuni, ha permesso di prendersi cura di alcune fioriere nel centro abitato. Quando quest'anno abbiamo cominciato ad approfondire l'Agenda 2030, è stato per loro come ricomporre un puzzle in quanto, in molti dei 17 obiettivi, hanno riconosciuto che diverse delle attività svolte negli anni precedenti non erano altro che un modo per contribuire al raggiungimento degli stessi. Il motto "nessuno escluso" lo hanno vissuto e interpretato anche come il loro modo di non sottrarsi a tutte quelle buone pratiche che stanno imparando ad adottare sempre più consapevolmente. È stato così possibile che:

  • quando si è parlato di risorse, hanno compreso che prima di buttare il telefonino rotto varrebbe la pena di provare a ripararlo;
  • quando abbiamo scritto insieme il decalogo dell'acqua, stavamo già concorrendo ad evitare lo spreco di una risorsa indispensabile per l'umanità;
  • quando partecipavamo alle gare di riciclo della carta, stavamo favorendo la diminuzione dell'accumulo dei rifiuti sul pianeta;
  • quando organizzavamo i laboratori di riciclo creativo, stavamo già mettendo le basi per semplici esempi di economia circolare.

Quindi, al mio alunno che chiedeva cosa accadrebbe se non raggiungessimo gli obiettivi dell'Agenda 2030, ho risposto con la frase di Hemingway: “La Terra è un bel posto e per essa vale la pena di lottare”. E poi ho aggiunto "il vostro impegno produrrà sicuramente dei cambiamenti".

Paola Falleni e Ludovica Iachettini, docenti presso la scuola secondaria di primo grado San Giovanni Bosco, Roma

Il vostro istituto ha partecipato agli eventi ENEA legati alla Notte Europea dei Ricercatori e, in seguito, avete avviato percorsi didattici sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare. Qual è stata la vostra esperienza di insegnanti in questi percorsi e quali sono state le reazioni dei ragazzi verso questi argomenti?

La scuola secondaria di primo grado San Giovanni Bosco, per l’anno scolastico 2020-21, si è impegnata a far intraprendere ai propri studenti un percorso di riflessione su diverse tematiche di educazione civica con l’obiettivo di formare cittadini responsabili e attivi che partecipino pienamente e con consapevolezza alla vita civica, culturale e sociale della loro comunità. Partendo dal programma proposto dall’ONU tramite l’Agenda 2030, la sostenibilità ambientale è così entrata negli obiettivi di apprendimento. I ragazzi hanno risposto con entusiasmo alle attività, anche pluridisciplinari, proposte, mostrando di aver acquisito una notevole sensibilità riguardo alla questione ecologica e alle sue ricadute.  Con la partecipazione ad incontri di sensibilizzazione ambientale, come quello di ENEA, e attraverso attività svolte in classe, gli alunni hanno capito quanto siano importanti anche piccoli gesti quotidiani per tutelare il nostro pianeta e il loro stesso futuro.

Caterina Mautone e Francesca Quatraro, docenti presso la scuola secondaria di secondo grado IISS Pietro Sette, Santeramo in Colle (BA)

Considerando che la transizione economica da un sistema lineare ad uno circolare implica anche un rinnovamento del mondo del lavoro, la vostra scuola come affronta l’argomento sostenibilità  nei programmi formativi e quali esigenze percepiscono i ragazzi anche in vista di quello che potrà essere il mondo del lavoro in un prossimo futuro?

Economia circolare e sostenibilità: un binomio indissolubile in campo produttivo così come nella vita quotidiana per imparare a non sprecare ma soprattutto a rispettare, conservare e salvaguardare l’ambiente e il territorio in cui viviamo. Le risorse naturali, come bene comune e come diritto universale, sono un valore fondamentale da trasmettere ai giovani che devono imparare a rispettare l’ambiente in cui vivono per lasciarlo intatto ai posteri.  Non sempre, infatti, i ragazzi hanno la percezione dei giusti comportamenti da adottare per la salvaguardia del nostro pianeta.

Riteniamo, dunque, che i temi della sostenibilità, dell’economia circolare, ma soprattutto della transizione da una economia tradizionale ad un’economia circolare, siano argomenti fondamentali da proporre alle nuove generazioni che avranno la responsabilità del futuro del pianeta.  Queste tematiche sono state affrontate nell’anno scolastico 2020-21 nelle classi quarte e quinte del nostro istituto, I.I.S.S. “Pietro Sette” in educazione civica e nei progetti per i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento (PCTO).

Ci siamo avvalsi della collaborazione di ENEA, in particolare dei ricercatori del Dipartimento Sostenibilità’ dei Sistemi Produttivi e Territoriali - Sezione di Supporto al coordinamento delle attività sull'Economia Circolare - che attraverso il seminario “L’economia circolare per la sostenibilità: esempi, buone pratiche e prospettive”, sono riusciti a coinvolgere e stimolare i nostri studenti a sviluppare la stessa tematica anche in altre discipline, data la trasversalità dell’argomento.  Il seminario è stato molto apprezzato dai nostri alunni e anche dai docenti che vi hanno partecipato. Gaia ci dice: “Durante il mio percorso scolastico ho affrontato l’argomento della sostenibilità in diverse discipline grazie al corso di educazione civica dove abbiamo trattato argomenti quali lo sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030, fino ad arrivare proprio all’economia circolare sulla quale abbiamo avuto modo di seguire un interessantissimo webinar ENEA”. Gli studenti si sono inoltre chiesti: “quali cambiamenti nell’ambito della formazione futura e soprattutto nel mondo del lavoro porterà il passaggio da una economia tradizionale di tipo lineare a quella circolare? Quali prospettive future e quali nuove professioni si verranno a creare?”

A tal proposito, Valentina è fermamente convinta che “l'idea di poter allungare la vita utile dei beni e riutilizzare una serie di materie prime proprio grazie all'economia circolare, permetterà al mondo del lavoro di rinnovarsi e di creare anche nuove tipologie di posti di lavoro legati all'idea del riuso di una serie di prodotti riconvertibili in qualcosa di nuovo, principio che si trova proprio alla base di quanto appreso su chiusura dei cicli, ecodesign, sharing economy o del concetto di chilometro zero”.  Francesca continua: “Secondo me il passaggio dall'economia lineare ad un'economia circolare porterà una serie di vantaggi anche nel mondo del lavoro che sicuramente darà maggiore attenzione all'ambiente riducendo gli sprechi per vivere in maniera sostenibile”. E ancora, Gaia suggerisce: “Un modo per fare avvicinare i ragazzi all'economia circolare, secondo me, potrebbe essere quello di proporre una serie di progetti interattivi che ci possono permettere di toccare con mano l’impatto dell'economia circolare nelle nostre vite, magari facendoci sperimentare in prima persona la realizzazione di prodotti basati sulla sharing economy. Questa sarebbe una spinta ideale per noi ragazzi e potrebbe farci capire che molte delle attività lavorative possono basarsi proprio su questi principi appresi durante i progetti svolti”.

Prendendo spunto proprio dall’intervento di Gaia, la nostra scuola continuerà nella divulgazione di queste tematiche auspicando di potersi avvalere nuovamente dell’intervento dei ricercatori ENEA nell’ambito dei nostri progetti PCTO, fondamentali per l’orientamento degli studenti verso nuovi indirizzi di studio universitario ma anche per la scelta delle nuove professioni. Proporre ai ragazzi situazioni di imprese grandi o piccole del territorio, “reinventate” in tal senso, renderà concreta e reale questa tematica che altrimenti rischierebbe di essere confinata nelle pagine di qualche libro scolastico.

Ragazzi che pitturano una panchina con le insegnanti
Insegnante che pittura una panchina di colore giallo
Alunni della scuola elementare Don Bosco che mostrano un cartellone con scritta “differenziamoci”, in riferimento alla necessità di fare la raccolta differenziata.
Figura 2 - Scuola primaria Don Bosco.
Scuola secondaria di primo grado San Giovanni Bosco. Interno di una classe, esempio di riuso creativo: piante in bottiglie riciclate e colorate, trasformate in vasi
Figura 4 - Scuola secondaria di primo grado San Giovanni Bosco. Piante in vasi riciclati
Alunni della scuola elementare Don Bosco che mostrano la loro borraccia da usare al posto delle bottigliette di plastica.
Figura 1 - Scuola primaria Don Bosco.
vista panoramica dell’edificio della scuola secondaria di primo grado San Giovanni Bosco
Figura 3 - Scuola secondaria di primo grado San Giovanni Bosco
Immagine edificio scuola secondaria di secondo grado IISS Pietro Sette
Figura 5 - Scuola secondaria di secondo grado IISS Pietro Sette

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