
In Italia l’IA è in forte crescita, +34% nel 2024
DOI 10.12910/EAI2025-019
di Laura Moretti, Unità Relazioni e Comunicazione - ENEA
Il settore dell’Intelligenza artificiale in Italia è in forte crescita, con un mercato che nel 2023 ha raggiunto i 674 milioni di euro, in aumento del 55% rispetto al 2022, e con stime che prevedono un incremento del tasso di crescita del 34,8% fino a raggiungere 909 milioni di euro nel 2024, 1,474 miliardi nel 2026 e 1,802 miliardi nel 2027. Il più sviluppato è il settore bancario mentre resta contenuto l’impiego nella Pubblica Amministrazione. A livello globale dominano gli USA.
In Italia il settore dell’Intelligenza artificiale è in forte crescita, con un mercato che nel 2023 ha raggiunto 674 milioni di euro, in aumento del 55% rispetto al 2022, e con stime che prevedono un incremento del tasso di crescita del 34,8%, fino a raggiungere 909 milioni di euro nel 2024, 1,474 miliardi nel 2026 e 1,802 miliardi nel 2027. È quanto emerge dal Report[1] "Il Mercato dell'IA in Italia" curato da Anitec Assinform[2], l’Associazione italiana per l’information and Communication Technology, che fornisce un quadro delle prospettive future del settore dell’intelligenza artificiale anche dal punto di vista internazionale, con i settori strategici, gli investimenti, le tecnologie e il ruolo dell’industria.
Tra i settori più avanzati nell’adozione di tecnologie IA figurano banche, industria manifatturiera, telecomunicazioni, industria e sanità, offrendo opportunità significative sia per le grandi aziende che per le PMI, che possono trarre vantaggio dalla maggiore accessibilità delle tecnologie. Il settore bancario è il più sviluppato (173,6 milioni), mentre nella Pubblica Amministrazione l'impiego dell'IA resta contenuto (35,9 milioni nella Pubblica Amministrazione Centrale e 11,6 milioni nella Pubblica Amministrazione Locale[3]). Il Report mette anche in evidenza le principali sfide da affrontare: oltre al divario dimensionale si registrano carenze in aree fondamentali come infrastrutture, istruzione e competenze digitali.
IA in grado di influenzare in modo significativo l’economia e la competitività
L’IA generativa è sempre più diffusa, adottata dal 75,9% delle aziende – prevalentemente grandi imprese - tuttavia, il 22° posto nel ranking dell'AI Index dell'Università di Stanford ne evidenzia un potenziale ancora da esprimere.
Secondo lo studio l’IA è un settore strategico e in grado di influenzare in modo significativo l’economia e la competitività dei Paesi e delle aziende che la adottano, le stesse aziende che nel 2023 hanno accelerato nell’adozione dell’IA generativa, trainando il settore e facendo registrare un tasso di penetrazione del 32,5% per le grandi imprese e del 7,7% per le PMI.
Per quanto riguarda il mondo delle start-up, secondo il Report, su 644 start-up e PMI innovative nel filone ICT “digital enabler[4]”, il 47% opera nell'IA e Machine Learning, con una maggiore concentrazione nelle grandi città: Milano guida la classifica (157 imprese), seguita da Roma (85), Torino (33) e Napoli (30).
Secondo l’AI Index Report 2024 pubblicato dalla Stanford University nel 2023, a livello globale gli Stati Uniti dominano il panorama degli investimenti dei fondi privati in IA, con 67,2 Mld$ nel 2023 (+22,1%), un valore quasi dieci volte superiore a quello della Cina, dove questi investimenti hanno subito un calo del 44,2%; seguono Unione Europea e UK. Sebbene gli investimenti privati in IA abbiano registrato una flessione globale per il secondo anno consecutivo (-7,2% nel 2023), il numero di startup nel settore è aumentato del 40%.
Lo studio evidenzia l'importanza di una strategia integrata per accelerare lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale (IA) in Italia che dovrebbe basarsi su tre pilastri fondamentali: la promozione delle competenze digitali, la formazione diffusa, l’accesso alle infrastrutture e il loro potenziamento per il supporto alla ricerca; politiche industriali mirate; rafforzamento delle collaborazioni pubblico-private per creare un ecosistema favorevole all'innovazione e allo sviluppo tecnologico.
Note
[1] Lo studio è disponibile in versione integrale
[2] Anitec-Assoinform è l’associazione di settore che raggruppa le principali imprese dell’ICT che operano in Italia.
[3] Fonte: NetConsulting cube
[4] Il perimetro del “macro-filone” digital enabler ricomprende le start-up e PMI innovative in ambito ICT che operano nei seguenti filoni tecnologici: AI e Machine Learning, Mobile app, Big Data & Data Science, Blockchain, Cloud, Social science, Cybersecurity & Crypto, Agile development.